50 riflessioni sulla predicazione

 

 

  1. Senza una struttura chiara, distinguibile e semplice, il vostro sermone sembrerà più lungo di quanto in realtà non sia.

 

  1. Non riducete la vostra esposizione, ma passate più velocemente dal punto 1 al punto 2, così il vostro sermone sembrerà breve, anche se non lo è. Teoricamente, l’esposizione dovrebbe essere un po’ più lunga sotto ogni punto successivo. Questo darà al sermone la sensazione di un arco narrativo, un senso di costruzione e di culmine.

 

  1. Uno schema esegetico non è uno schema omiletico. Quando create uno schema, ricordate di pensare in termini di proclamazione e non solo in termini di struttura/dati. A volte la differenza nella composizione è solo un verbo ben posizionato.

 

  1. Il vostro schema omiletico dovrebbe riflettere un senso di simmetria (pensate all’allitterazione, alla forma ripetitiva, ecc.), non perché aiuti le persone a ricordare i punti del vostro sermone – di norma, purtroppo, non lo faranno – ma perché vi costringe a pensare in modo più composito, sostanziale e persino artistico al vostro sermone.

 

  1. Se non siete un grande oratore spontaneo, un manoscritto può aiutarvi ad evitare di usare parole e frasi di circostanza (“ehm, ehm”, “ecco”, “sapete”) e rendere la vostra predicazione più curata e quindi più ascoltabile.

 

  1. Se siete un oratore spontaneo piuttosto bravo, un manoscritto può impedirvi di stabilire un contatto visivo e un legame compassionevole con chi vi ascolta e far sembrare la vostra predicazione più “fredda” e quindi più simile a una relazione da conferenza.

 

  1. Un sermone non è mai una lezione.

 

  1. Se scrivete tutte le vostre prediche su un foglio, ricordate che non state scrivendo per la pagina stessa, ma per il discorso che farete. Adattate di conseguenza il linguaggio, la costruzione, lo sviluppo degli argomenti, ecc.

 

  1. Il processo di preparazione del sermone dovrebbe essere sia edificante sia esegetico.

 

  1. La preparazione di un sermone funziona meglio quando parte dalla preghiera.

 

  1. Le introduzioni coinvolgenti sono importanti, ma se si impiega troppo tempo per arrivare al testo biblico, si può dare l’impressione che il testo non sia all’ordine del giorno nel tuo sermone.

 

  1. Predicare Cristo come esempio morale va bene ed è biblico, ma non è la stessa cosa che predicare Cristo.

 

  1. La parola “Vangelo” non è una parola magica. Non confondete mai l’uso delle parole “Vangelo” con l’effettiva predicazione del Vangelo. Per amministrare bene il potere spirituale della buona notizia è necessario sviluppare concretamente questa notizia: croce e risurrezione, come minimo.

 

  1. Il versetto per versetto è una modalità di esposizione perfettamente valida, ma non è l’unica.

 

  1. A volte l’esposizione versetto per versetto non produce la vera predicazione biblica, come quando manca il contesto del testo e soprattutto quando manca il Cristo del testo.

 

  1. Un cliché ben collaudato che vale la pena ricordare: un testo preso fuori dal contesto diventa un pretesto.

 

  1. Per ogni testo ci sono generalmente tre contesti: quello immediato, quello biblico e quello cristologico.

 

  1. Ricordate che i numeri dei versetti non sono ispirati.

 

  1. Il punto di applicazione più comune nella predicazione apostolica è “Ravvedetevi e credete”.

 

  1. Non sottovalutate ciò che possono fare le buone illustrazioni, ma non sopravvalutatele nemmeno. La forza del vostro sermone non sta in una frase ben pronunciata o in un aneddoto ben raccontato, ma nel Vangelo ben predicato.

 

  1. Le illustrazioni rendono l’esposizione “reali” agli occhi degli uditori. Inoltre, aiutano gli uditori a rilassarsi e a coinvolgere un’altra parte del loro cervello. Un buon contenuto illustrativo fa sì che un sermone sia più sostanzioso, più pieno e più rivolto a tutta la persona.

 

  1. Alcuni di voi dovrebbero ricordarsi di sorridere.

 

  1. Alcuni di voi dovrebbero ricordarsi di piangere.

 

  1. Alcuni di voi pensano che predicare significhi solo urlare, …e non avete più l’età per farlo.

 

  1. Una successione di storielle carine è solo un numero di applausidi bassa qualità mascherato da sermone. 

 

  1. Una successione di riflessioni intellettuali è solo una lezione di teologia mascherata da sermone. 

 

  1. Entrambi gli approcci di cui sopra sono solo modi opposti di “predicare noi stessi”.

 

  1. Se disprezzate la creatività, allora probabilmente dovreste essere più creativi.

 

  1. Se apprezzate la creatività, allora probabilmente dovreste essere meno creativi.

 

  1. Prestate attenzione a ciò che fate con le mani. Prestate attenzione al vostro tono di voce. Variare i gesti e modulare la voce elimina “l’effetto monotonia”.

 

  1. Probabilmente per la maggior parte di noi,la durata del sermone è di 35 minuti, minuto più minuto meno. Non si tratta tanto di una arresa alla scarsa capacità di attenzione del pubblico moderno, quanto della capacità del predicatore di moderare nella sua esposizione e di essere clemente verso il suo pubblico. La maggior parte di noi non è così ascoltabile come crede di essere.

 

  1. I sermoni troppo lunghi sono a volte il risultato di un’eccessiva preparazione: il predicatore cerca di dire tutto quello che è possibile dire sul testo che ha studiato, il che non è lo scopo della predicazione. Ma i sermoni troppo brevi sono di solito il risultato di una preparazione superficiale. Fate attenzione a entrambi gli estremi, ma ai sostenitori dei sermoni brevi, ricordate loro che, purtroppo, la predicazione della domenica è la sola porzione d’insegnamento della Bibbia che la vostra comunità riceverà durante la settimana. I membri hanno bisogno di uno sguardo profondo nelle Scritture e non di un’occhiata veloce.

 

  1. I sermoni predicati come “legge pesante” urlata dal pulpito piacce alla carne, ma non possono salvare o santificare il cuore.

 

  1. I sermoni predicati come “legge pesante” sono fantastici per produrre convinzione di peccato, ma i sermoni profondi che fanno affidamento sulla grazia convincono e confortano i cuore del credente.

 

  1. I sermoni predicati con grazia consolano, ma danno anche forza.

 

  1. Attenzione agli imperativi e agli indicativi, imparate a distinguerli bene. La distinzione ostinata tra legge e Vangelo rende cristiana la predicazione biblica.

 

  1. Quando avete finito di preparare il vostro sermone – cioè, prima di averlo predicato – chiedetevi se c’è qualcosa di chiaramente cristiano in esso. Il vostro sermone che contiene molte informazioni sull’Antico Testamento potrebbe essere predicato anche in una sinagoga ebraica? Il vostro sermone sul Nuovo Testamento potrebbe essere predicato in una sala del regno dei Testimoni di Geova?

 

  1. Ogni testo delle Scritture ha una strada che conduce alla “grande metropoli delle Scritture”, che è Cristo (disse Spurgeon). Il compito del predicatore è trovare quella strada.

 

  1. Se, dopo aver faticato tanto tempo e usato tante energie, non si riesce a trovare quella strada, “createne una” (disse Spurgeon). È meglio predicare Cristo in modo approssimativo che non predicarlo affatto.

 

  1. I sermoni ad argomenti vanno bene nella teoria, ma in pratica dovrebbero essere sempre fondati sull’esposizione di un testo centrale.

 

  1. Una buona predicazione espositiva educa passivamente le chiese allo studio della Bibbia.

 

  1. La predicazione di interi libri della Bibbia dovrebbe essere la dieta normale nel culto della chiesa.

 

  1. La predicazione attraverso interi libri della Bibbia espone la comunità a testi che non si vorrebbero mai ascoltare e sfida il predicatore a spiegare testi che vorrebbe evitare.

 

  1. La predicazione attraverso interi libri della Bibbia nutre la comunità ad amare più profondamente la Parola di Dio e dona uno spirito di resistenza nella speranza (Rom 15:4).

 

  1. All’inizio, la comunità ascolterà la tua buona predicazione. Con il tempo, però, se non vi percepiscono come un pastore premuroso, la vostra buona predicazione avrà poco effetto. Ma: “Se credono che li ami, sopporteranno qualsiasi cosa da parte tua” (disse Richard Baxter). Anche una tua cattiva predicazione, di tanto in tanto.

 

  1. Se ascoltate sempre lo stesso o gli stessi predicatori, finirete per assomigliar loro, nel bene e nel male. Se non potete ascoltare più tipologie di predicatori, almeno scegliete con saggezza.

 

  1. Come nelle Scritture, anche nella predicazione, ci vuole un po’ di tempo per trovare la propria voce. All’inizio, assomiglierete (anche involontariamente) ai vostri predicatori preferiti. Col tempo, però, inizierà a emergere la vostra vera voce, e sarà proprio una bella scoperta.

 

  1. Una predicazione di Cristo artificiale e monocorde non è sempre frutto di un fallimento dell’ermeneutica, ma spesso è un fallimento della propria spiritualità. Una predicazione di Cristo artificiale e monocorde è spesso il risultato di una comunione personale con Cristo che è artificiale e monocorde.

 

  1. Durante la settimana, il predicatore deve fare attenzione a non essere coinvolto semplicemente con “l’idea di Gesù” piuttosto che con Gesù stesso.

 

  1. Un predicatore debole e imperfetto che predica un sermone fiacco può tuttavia trasmettere un Salvatore potente che spaventa i diavoli, scuote le fortezze e salva i peccatori dalla morte e dall’inferno. Molti possono predicare il Vangelo meglio di te, ma nessuno può predicare un Vangelo migliore.

 

Tematiche: Predicazione, Teologia

Jared C. Wilson

Jared C. Wilson

 

Direttore del Content Strategy per il Midwestern Seminary, managing editor di For The Church, e autore di più di dieci libri tra cui Gospel Wakefulness, The Pastor’s Justification, and The Prodigal Church.

© For The Church , © Coram Deo

Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.