10 cose che dovreste sapere sul counseling pastorale
1. Il counseling richiede una Bibbia tridimensionale
Nessuno ama una storia piatta, ad una sola dimensione con personaggi statici, una trama prevedibile e un finale deludente.
Perché? Perché non rispecchia la natura umana che è complessa e multisfaccettata. Molte persone si sottraggono a un counseling biblico perché pensano che la Bibbia sia una storia non esaltante che dà istruzioni fredde su come ci si dovrebbe comportare, anziché mostrare una rappresentazione ricca e piena di colore della vita umana.
Il miglior counseling utilizza la Scrittura come l’ha intesa Dio: come una prospettiva viva di una storia dinamica che esercita autorità sul nostro stesso essere. Non è in un’unica dimensione, ma in tre dimensioni, rivolta a molti aspetti della vita, dalle dinamiche relazionali fino alla percezione che abbiamo delle circostanze difficili intorno a noi. La Bibbia ci arricchisce anche quando ci istruisce e ci mette alla prova nel profondo del nostro cuore proprio mentre eleva la nostra prospettiva al di sopra dei nostri stessi problemi.
La Bibbia attesta la sua tridimensionalità, leggete il Salmo 119 e vedrete una dimostrazione di come la Scrittura operi nelle vorticose circostanze della vita.
2. Il counseling richiede una prospettiva tridimensionale della vita umana
Proprio come onoriamo la Bibbia quando la usiamo secondo l’intento di Dio, allo stesso modo onoreremo la vita delle persone quando la riconosciamo per come Dio l’ha pensata.
Dio ci ha creati per reagire in modo dinamico alle situazioni che ci circondano e queste reazioni sono multisfaccettate.
Nella vita, le persone non si limitano a pensare, ma perseguono desideri e compiono scelte.
Hanno necessità di avere le loro menti istruite e, al tempo stesso, i cuori conquistati.
Hanno la necessità di fare nuove scelte, ma, al tempo stesso, hanno bisogno di vedere come queste scelte impatteranno le loro vite.
Hanno bisogno di aiuto per capire come il loro modo di pensare influirà sul modo in cui si relazioneranno con le persone importanti della loro vita e di come le esperienze passate condizioneranno il loro pensiero sul futuro.
Riassumendo, il counseling aiuta a collegare i vari aspetti che riguardano le esperienze delle persone. Le aiuta a capire meglio loro stesse alla luce delle Scritture.
Usare la Bibbia tridimensionalmente permette ai counselor di mostrare l’amorevole autorità di Cristo in ogni dimensione della vita umana.
3. Sei molto più capace di ciò che pensi
Un cristiano che vive la fede unitamente ad un insegnamento biblico pratico sono uno strumento molto potente per il cambiamento.
Potreste pensare che esista una categoria di persone là fuori che è in grado di ascoltare le persone descrivere i propri problemi e capire automaticamente cosa dire in risposta. Non esiste alcun super ascoltatore. Quindi rilassatevi. Non potrete risolvere da soli le angosce delle persone, ma altresì nessun altro può riuscirci.
Non dovrete presupporre che sia necessario un professionista pagato per risolvere i problemi che affliggono una persona.
Non ci fraintendete. I dottori e i consulenti professionisti sono delle fantastiche risorse.
Stiamo semplicemente affermando che il vostro primo impulso non dovrebbe essere quello di respingere la complessità che si cela dietro ai problemi di un’altra persona. Il vostro primo istinto dovrebbe essere quello di mettervi al servizio di quella persona e dei suoi conflitti.
Perché non desiderare di gettarsi nella mischia? Perché non condividere con il vostro amico che sta soffrendo il percorso per essere aiutato?
Se Dio vi ha dato la sua Parola e se il suo Spirito dimora in voi, c’è molto più che potete fare rispetto a quanto pensate.
Non rifiutate di predicare la verità ad un amico in difficoltà.
Se Dio vi ha dato la sua Parola e se il suo Spirito dimora in voi, c’è molto più che potete fare rispetto a quanto pensate.
4. Siete meno capaci di quanto pensate
In effetti, il rapporto tra il terzo e quarto punto è paradossale. Con il primo, vorremmo che ogni cristiano con una Bibbia e lo Spirito di umiltà si senta sicuro di poter aiutare significativamente un amico in difficoltà. Con il secondo, vorremmo che ogni cristiano conosca i limiti della sua saggezza.
Vi troverete in problemi di cui non avrete mai sentito parlare, situazioni di cui conoscerete solo alcuni aspetti, relazioni in cui non avrete ancora le capacità di muovervi. L’umiltà è il miglior modo per evitare di offendere qualcuno quando siete coinvolti in una situazione delicata. L’umiltà ti fa capire i limiti del tuo modo di vedere e della tua esperienza.
Alcuni credenti pensano che conoscere sapientemente la Bibbia, significhi che automaticamente sapranno applicarla in situazioni complesse con saggezza. Ma non è così. Abbiamo bisogno che lo Spirito accresca in noi sia l’amore che la conoscenza, in modo tale da poter discernere cosa compiaccia Dio nelle molteplici circostanze che ci stanno davanti (Filippesi 1:9-11). A volte, la cosa giusta da fare è incoraggiare una persona in difficoltà a rivolgersi a qualcuno che è più avanti di voi, in particolare se si tratta di problemi specifici. Questo non significa che non dovete dire niente. Significa semplicemente che a volte dovreste essere veloci ad ascoltare e lenti a parlare.
5. Il counseling scaturisce dai problemi
La caratteristica del counseling è che le persone vi si avvicinano solo quando sono coinvolte in qualche problema. Quando la tua auto si rompe, la porti dal meccanico per farla riparare; quando un cristiano si sente giù, cerca un pastore o un counselor per essere aiutato. Il counseling è fatto per dare risposta ai problemi specifici nella vita delle persone.
Se vogliamo amare qualcuno nel migliore dei modi, è importante orientarsi verso il suo specifico problema. Molte volte i cristiani vogliono porsi in un territorio famigliare quando hanno una conversazione con una persona che attraversa un problema. Non capiscono tutto quello che sta accadendo e così, si buttano velocemente su passi della Scrittura che conoscono bene. Il risultato spesso è un’applicazione fideistica ma non molto pertinente della Scrittura.
Dovremmo rispettare il problema con cui le persone si stanno confrontando, ascoltando attentamente e cercando di comprendere la situazione.
6. Il counseling non è incentrato sul problema, ma è incentrato su Cristo
Sapendo che il counseling muove da un problema, dobbiamo precisare che non è però incentrato sul problema. Il focus dovrebbe essere Gesù Cristo e il modo in cui il cuore di una persona reagisce a Lui in mezzo alle preoccupazioni che stanno affrontando. Il counseling non si occupa principalmente di risolvere problemi, eppure ci dedichiamo molto a questo. Il counseling è innanzitutto un reindirizzamento della lode dalle cose create al Creatore, per mezzo del vangelo di Gesù Cristo. La domanda più importante nel counseling non è “come posso migliorare?” ma “cosa sta adorando il mio cuore?”
Se una donna single sta combattendo per liberarsi dalla promiscuità nelle sue relazioni, certamente la lussuria è coinvolta. Ma se scavate più a fondo, scoprirete che sta combattendo con un desiderio di sicurezza e protezione cercandole nelle braccia di uomini che si approfittano di lei.
Oppure, se una coppia sposata è costantemente in conflitto, in apparenza potrebbe sembrare che stiano discutendo delle loro finanze. Ma se vi tuffate al di sotto della superficie, scoprirete spesso che la paura del fallimento è una presenza fissa nella loro casa. Il loro cuore, creato per adorare Dio, sta usando questa funzionalità per trovare la propria identità altrove.
7. Il counseling è per tutti
Visto che il counseling tratta del modo giusto di un cuore di rispondere alle complessità dei problemi della vita, ogni cristiano dovrebbe conoscere il proprio bisogno di aiuto. Comprendere come rispondere fedelmente a dei sentimenti non voluti di depressione o paure insidiose, spesso non può essere fatto da soli.
Ogni cristiano vive in un mondo contrassegnato dalla futilità e dalle difficoltà; nessuno dovrebbe pensare di poter affrontare un mondo simile senza le specifiche competenze di altri cristiani. I counselor sono spesso quelle persone le cui capacità sono state affinate per discernere il rapporto tra le difficoltà delle circostanze e la risposta del cuore delle persone che in quelle circostanze si trovano. Qualche conversazione con un counselor preparato per la battaglia, può a volte fare miracoli.
8. Il counseling non è per tutti
Un altro paradosso per voi. L’ultimo punto affermava che il counseling è per tutti, ma questo punto sta dando un’altra sfumatura. Il counseling non è necessario quando una persona ha la capacità di base per comprendere come dovrebbe rispondere alla situazione in cui si trova.
La vita comune di un cristiano è puntellata da difficoltà, ma è altresì contornata dalla costante manifestazione della grazia nella predicazione e insegnamento della Parola, dalla comunione e affidabilità di amicizie spontanee e dalla ricerca di Dio in preghiera nella comunione con altri credenti. Queste costanti manifestazioni della grazia mantengono il cuore e la mente delle persone lucidi nel loro approccio alla vita, consentendo di attraversare lunghi periodi dove in counseling non è necessario.
Nel mistero della provvidenza di Dio, alcuni cristiani sono risparmiati dai peggiori dolori oppure sono inseriti nelle migliori chiese e perciò non necessitano del counseling per la maggior parte della loro vita.
Altri avranno sorti diverse. Alla luce di questo i cristiani dovrebbero pensare al counseling né come un ideale universale per tutti, né come una spiacevole riabilitazione per i più sfortunati.
9. Il counseling ha una durata limitata
Il counseling non è una situazione permanente. Spesso non dura neppure così a lungo. Spesso un credente sofferente risponde con un miglioramento e inizia a vedere il suo problema dalla più ampia prospettiva di Dio. Via via che migliora non avrà più bisogno del counseling. Non avrà più necessità di essere seguito perché la depressione è svanita, la dipendenza dal porno non è più opprimente, ha imparato ad amare con sacrificio nel suo matrimonio, sta mangiando di nuovo normalmente oppure ha imparato a trovare riposo dall’ansietà. Il problema iniziale che ha condotto il credente al counseling è stato risolto.
I buoni counselor cercano di farsi da parte incoraggiando le persone ad appoggiarsi ai ministri che si trovano nelle proprie chiese.
10. Anche nella situazione peggiore c’è speranza
Gesù Cristo non abbandona nessuno alle complessità della vita. Nella normale vita di chiesa, il numero delle difficoltà al proprio interno possono a volte sopraffare. Ma questo non rappresenta una novità per Gesù, che ci ha insegnato che nel mondo avremmo avuto problemi. Ma ha altresì detto ai credenti di farsi coraggio, Lui ha vinto il mondo (Giovanni 16:33).
La parola che Gesù predicava in mezzo ai torbidi problemi di questo mondo è pace. Perciò, anche nella situazione peggiore c’è speranza, ma non perché ci sia una semplice via di uscita. La promessa di Gesù è quella di instillare una virtù estranea nella sofferenza: la pace di conoscere Dio come adoratori, cambia l’intera prospettiva nella vita delle persone. Il Vangelo di Cristo ha convertito innumerevoli tossicodipendenti, prostitute, violentatori e folli in adoratori dell’unico vero Re. Noi lo abbiamo visto ed è meraviglioso assistervi.
Non c’è niente come una vita trasformata per farti pensare: “Il Vangelo funziona davvero”.
Traduzione a cura di Marcello Antonino.
Tematiche: Consulenza Biblica, Cura pastorale, Ministero
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